Una genuina passione per l’arte: ecco cosa anima quotidianamente il lavoro della curatrice Suzanne Geiss. Non è un caso che la sua omonima galleria, aperta lo scorso marzo a Soho, abbia dedicato la mostra inaugurale interamente a Rammellzee, l’artista-icona del mondo dei graffiti scomparsonel 2010 che realizzava le sue opere spinto unicamente dall’impeto della creazione.L’indirizzo della Suzanne Geiss Gallery, al 76 di Grand Street, suonerà di certo familiare. Qui era, infatti, la sede di Deitch Projects, l’avanguardistica galleria prima di chiudere nel 2010. Ma era proprio qui che Suzanne ha lavorato per oltre dieci anni al fianco di Jeffrey Deitch, prima che a quest’ultimo fosse affidata la direzione del Moca di Los Angeles.Lo spazio, ritrovato dalla Geiss grazie a una fortunata coincidenza, è stato rinnovato senza perdere lo spirito che nel decennio passato l’aveva reso speciale. Il programma curatoriale include volutamente retrospettive storiche e mostre che enfatizzano i collegamenti tra le varie discipline creative. L’obiettivo di servire gli artisti come motivazione primaria è evidente anche solo dal numero limitati di artisti rappresentati: **è essenziale per Suzanne seguire personalmente ogni artista e ogni progetto.**E se alcuni nomi appartengono alla storica scuderia di Deitch, la maggior parte è frutto della ricerca, gusto e intuizione personale della nuova power-woman dell’arte.www.suzannegeiss.com
May 29, 2012